Quin etiam multis solis redeuntibus annis
anulus in digito subter tenuatur habendo,
stilicidi casus lapidem cavat, uncus aratri
ferreus occulte decrescit vomer in arvis,
strataque iam vulgi pedibus detrita viarum
saxea conspicimus; tum portas propter aena
signa manus dextras ostendunt attenuari
saepe salutantum tactu praeterque meantum.
I, 311-318 (p. 87)
Seguitando a parlare di come la materia venga perennemente modificata, in un modo per i latini ancora abbastanza ignoto, a causa del tempo e degli agenti atmosferici, Lucrezio cita alcuna importanti manufatti tipici. Quello che però è molto rilevante in questi brevi versi è il fatto che vengano citati i materiali che venivano impiegati nella tecnologia romana. In primo luogo viene menzionato un anello: risalente all'età del bronzo (3500-1200 a.C.), questo monile si diffuse conseguentemente alla concezione mesopotamica di essere utilizzato come sigillo. Nell'antica Roma, il diritto di adornarsi con anelli in ferro era concesso dapprima unicamente ai sacerdoti di Giove, per poi acquisire il moderno significato di fidanzamento. Viene poi nuovamente fatto riferimento all'aratro, affermando però con quale materiale venisse costruito il vomere: il ferro. L'età del ferro fu di fondamentale importanza per il mondo mediterraneo, in quanto costituì un tra le basi per la costituzione della civiltà, essendo la matrice per armi ed utensili. Vengono poi nominate le vie lastricate di pietra: già le leggi delle 12 tavole, verso il 450 a.C., specificavamo la larghezza esatta per la costruzione di una strada.
Foto 1 La via Appia (312 a.C.) tra Roma e Brindisi
Collegandosi al seguente sito è possibile visionare una descrizione approfondita di come venissero ingegneristicamente edificate le strade romane.
In ultimo, emerge il termine "bronzo", con il quale, in questo caso, veniva forgiato l'apparato statuario. Questo elemento veniva inoltre anticamente impiegato per la fabbricazione di armi, attrezzi, corazze e monete.
Foto 2 Asse romano in bronzo, coniata a partire dal IV secolo a.C. fino alla riforma monetaria di Diocleziano (III secolo d.C.)